mercoledì 22 ottobre 2014

L'aura dello spettacolo

Oggi ho deciso di parlarvi di qualcosa di meno tangibile e visibile, qualcosa che si trova dietro tutto ciò che c'è di audiovisivo, un aspetto del cinema, come anche del teatro, oscuro quanto affascinante. Una sorta di energia che avvolge costantemente ogni singolo spettacolo, da quello che nasce nel garage di casa nostra fino al colossal o al musical di Broadway.

Non esiste nulla di più mistico, vero e percepibile di ciò che a me piace chiamare: “Aura dello spettacolo” (spettacolo inteso come un qualcosa che comprenda tutto ciò che ha alle spalle una messa in scena ed un lavoro di preparazione: cinema, teatro, programmi televisivi, varietà, talent, ecc...)
Così come l aura circonda il corpo degli esseri viventi segnandone caratteristiche proprie del suo essere che influenza positivamente o negativamente l’altro,  ogni spettacolo ha il suo proprio e privilegiato contenitore che lo avvolge e da cui gli spettatori, per lo più inconsciamente, attingono le varie sensazioni che lo portano ad avere una diversa concezione di esso. Prendiamo come esempio i film: ipotizziamo che una stessa identica sceneggiatura venga data a due registi e a due troupe completamente diverse, entrambe realizzeranno, ovviamente, il lungometraggio in base alla loro interpretazione e alla loro visione (avevo già scritto di come l'intera troupe influenzi un prodotto finale). Fin qui nulla di strano. Ora mettiamo caso che questi due film vengano proiettati entrambi al cinema, gli spettatori usciranno con degli stati d'animo e delle sensazioni interiori differenti, nonostante abbiano visto mettere in scena la stessa identica storia.
Questo sarebbe avvenuto anche se i due film fossero stati realizzati dallo stesso regista o, addirittura, dalla stessa troupe che avrebbero confezionato due prodotti, solo apparentemente, identici. Perché accade tutto ciò? Io credo che convergano diversi fattori, ma il principale e il più imponente è: l atmosfera che si è imposta nella troupe, nella compagnia teatrale o quel che sia. Questi, come ho sempre sostenuto, sono lavori di squadra, e tra i vari membri si instaureranno amicizie, simpatie, antipatie, rapporti solo professionali e rapporti umani.
Lo spettacolo è uno specchio che riflette la visione di chi ci ha lavorato. Il riflesso si deforma in base a questa famosa Aura. In altre parole, sto dicendo, che tutto ciò che accade dietro le quinte: litigi, risate, amori, nervosismo, felicità, si riflettono inevitabilmente sul prodotto finale. Se il lavoro sul set di un film che racconta di meditazione è stato accompagnato dal nervosismo, lo spettatore percepirà quella tensione, che continuerà ad aleggiare nei secoli finché questa opera esisterà e sarà guardata almeno da un paio di occhi.
Si possono capire molte cose da ciò che uno spettacolo ci lascia dentro e se la sensazione è negativa, forse, bisognerebbe informare i vari membri che ciò che vogliono esprimere non proviene solo dalla bellezza di ciò che vediamo o sentiamo, ma deve partire tutto e sempre dal  cuore, e se la sorgente dello spettacolo è quella poi il resto verrà da sé perché: “comunque vada, sarà un successo”.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate