martedì 27 maggio 2014

Recensione/Consiglio: "The Houseboy"


“… ragazzi che si fanno mantenere da coppie omosessuali, vivendo con loro e curando le faccende domestiche e … sessuali. Spesso infatti capita che dal “contratto” nasca una vera relazione a tre.”
 
“The Houseboy”  con la regia di Massimo Stinco è una rappresentazione teatrale ispirato al film omonimo di Spencer Schilly. Rappresentazione cruda e toccante di una realtà di cui spesso non si conosce nemmeno l’esistenza” . Uno spettacolo vietato ai minorenni, ma che forse ognuno di noi dovrebbe guardare almeno una volta nella vita. Stimolante e riflessivo questa compagnia con il loro regista sono riusciti a rappresentare perfettamente la psicologia e le travagliate vicende di un giovane che voleva buttare la sua vita in un cestino come un comunissimo pezzo di carta stracciato ed usato più volte.  Ottima recitazione da parte degli attori (che meritano almeno di essere citati: Silvio Impegnoso, Dario Tucci, Giorgio Volpe, Fabio Cannarozzo, Jacopo Guidoni, Massimo Stinco, Natale Calabrò, Alberto Mosca) che si sono messi audacemente  e letteralmente a nudo di fronte al pubblico. Una nudità però non spinta e forzata, ma atta a creare la giusta atmosfera “nera”  che permette di dare allo spettatore un contesto ed uno sguardo più squallido rispetto a ciò che invece l’amore puro offre  al solo occhio di chi guarda. Forse alcune scene fin troppo spinte, ma perdonabili rispetto alla morale e a tutto ciò che in questo spettacolo sono riusciti a creare con molto poco. Ansia, pesantezza interiore e sguardi di uomini giovani e non che sembrano aver perso ogni riferimento alla propria umanità e alle proprie emozioni, perfettamente spezzate a tratti da piccole parentesi comiche e molto ben giocate da parte, soprattutto, di una drag queen spiritosa, ironica e che, personalmente, mi ha ricordato i fantasmi del passato, presente e futuro del famoso racconto “A Christmas Carol”. Ottima rappresentazione della mente umana e che permette a chiunque di capire cosa possa significare per un ragazzo/a  omosessuale non essere accettato e non avere qualcuno al proprio fianco che lo sostenga, soprattutto in un’epoca come questa dove queste situazioni spiacevoli sono all’ordine del giorno.  Uno spettacolo dove fortunatamente  trionfa l’amore vero.

VOTO: 8 e mezzo

Danny
         

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