giovedì 23 ottobre 2014

Critica alla critica

Il cinema italiano è in crisi e questo è assodato, i film che si producono non sono più come quelli di una volta, ma c'è una cosa che non mi torna: si leggono o sentono ovunque critiche negative sui i film di maggiore successo italiani, eppure fanno ogni volta il pienone dando, troppo spesso, la colpa all’ignoranza del pubblico. Signori "critici" vi darò una notizia esclusiva: il pubblico non è ignorante.

"Il film di Checco Zalone supera i 50 milioni di incassi", "I film di Neri Parenti conquistano il primo posto negli incassi natalizi" cosa c'è di così sconvolgente in tutto questo?
Io non credo che si debbano condannare a morte questi film, per il semplice motivo che essi non hanno mai preteso di essere più di ciò che sono, non voglio mica arrivare a vincere l'Oscar o essere considerate opere d'arte. Sono semplicemente film che mirano a far passare 120 minuti in completa tranquillità le persone. Non hanno mai preteso di far commuovere o di lanciare un messaggio profondo al cuore dello spettatore.

Lo ammetto, a me personalmente non piacciono i cinepanettoni, ma sono il primo a dire che non li abolirei mai. Funzionano, sono un format che piace alla gente e lo spettacolo è fatto per la gente. Qualsiasi forma d'arte (sopratutto cinema e teatro) sono nati per l'altro, essi non esisterebbero senza il pubblico. Molti si accaniscono brutalmente su questi film. Per esempio, di recente su youtube, Yotobi (Mostarda) si è accanito contro "Fuga di cervelli". A queste persone invece vorrei solo dire che il cinema non è dittatura, nessuno costringe nessuno a guardare determinati film. Queste critiche, non costruttive, non portano la gente a guardare film d'autore ogni giorno, in fondo se ci si pensate c'è a chi piace il calcio , a chi piace i rugby, c'è a chi piace il cinepanettone e a chi piace David Linch, non possiamo costringere le persone a guardare "Velluto Blu" come non possiamo costringerle a guardare "Natale a New York". 

Prima di accusare il pubblico allora bisognerebbe informarsi su cosa sta accadendo al cinema italiano e perché, si "sfornano" così pochi capolavori. Le produzioni, e sopratutto le distribuzioni, non vogliono rischiare, voglio andare sul sicuro, perché sceneggiatori e registi con la voglia di fare un diverso cinema ci sono, ve lo assicuro, ma quando si trovano i cancelli sbarrati e gli vengono spezzate le ali, non possono fare altro che provare a emigrare all’ estero, dove, guarda caso, gli italiani sono molto apprezzati in campi come questi. 
Quindi il problema non è dei film non impegnativi o diretti da comici italiani, il problema è a monte, la prossima volta che vedrete una di queste critiche distruttive o che ne vorrete fare una voi, pensate a quante persone hanno lavorato alla realizzazione di quel film e a quanta passione è stata messa, provate semplicemente a dire: "no, non mi piace, non lo consiglio", provate a spiegare il perché, e non chiamateli semplicemente "spazzatura". Così facendo non state offendendo solo il film di per sé, non state offendendo solo il regista e tutta la troupe che ci hanno lavorato, state offendendo anche chi lo ha visto, vi state mettendo su un piedistallo. La bellezza del mondo è nella sua varietà, ed essa comprende anche il cinepanettone. Io sono uno di quei tanti ragazzi che sta provando a fare del cinema, e per fare questo mestiere bisogna sempre ricordarsi che il cinema non è per sé, il cinema è una forma di comunicazione, è divertimento, è saper donare un emozione,ma é anche svago e perché no: ozio (per chi ovviamente lo va a vedere).


lo ribadisco, il cinema è per gli altri, non per una ristretta élite di persone. Quindi lasciate che questi film vivano e prendetevela con chi non permette l'uscita di altri film che posso tranquillamente coesistere, perché le persone sanno cosa hanno voglia di vedere, e non per forza bisogna passare la vita ad ascoltare Mozart, a volte si ha bisogno anche di Lady Gaga. Tutto è lecito finché funziona per l'occhio dell’ altro.


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