martedì 21 ottobre 2014

Amore in pellicola


“Il modo in cui i film mostrano l’amore può essere riassunto al meglio con questa formula: l’amore è una commedia. Molto spesso è assurda, sciocca e/o ridicola e provoca nel pubblico grandi risate. A volte la commedia è una vera e propria farsa. Altre volte, è delicata e divertente e provoca risatine trattenute nel pubblico.” (Robert Marich)

L’amore: il comune denominatore nella maggior parte dei film. Vi sfido a trovare un film dove anche se solo per pochi secondi non si avverta la presenza di questa parola. Per amore non intendo solo quello classico alla Romeo e Giulietta, ma nel senso più ampio del suo significato, persino nel film più violento e splatter, persino nei disaster movie e nei film di guerra questa parola aleggia tra i personaggi.
La storia del cinema è carica di storie d’amore d’ogni genere, a partire da “Luci della città” di Chaplin dove, come tipico del suo personaggio, Charlot è alla ricerca dell’amore che gli sfugge. Passando poi per “My Fair Lady” di Cukor dove nessuno si scambia nemmeno un bacio in due ore e cinquanta minuti di film per poi arrivare a film più vicini a noi e agli adolescenti come “Twilight” dove il personaggio interpretato da Pattinson dice, alla protagonista femminile di non essere il ragazzo adatto a lei, ma afferma anche “Non riesco a trovare la forza per stare lontano da te neanche un attimo” , - Il film è davvero sensuale considerato che, nonostante nessuno si svesta, questa scena ha scatenato un vero e proprio deliquio negli adolescenti di tutto il mondo! - (Robert Marich).
Ecco che l’amore si mostra in tutte le sue facce, dal tragico, all’horror, al fantasy passando, talvolta, anche per il perverso e l’erotico. Spesso uno dei caratteri che segnano questi film che parlano d’amore è l’umorismo come per esempio l’orologio della “Bella e la Bestia” che cerca di dare consigli alla bestia sul come corteggiare Belle: “le solite cose, fiori, cioccolatini, promesse che non intendi mantenere” oppure l’assurda situazione di Accadde una notte “ho il vago sospetto che abbiate detto di essere mio marito – dice Colbert a Gable – Ah! Già non ve l’ho detto – risponde lui – siamo registrati come marito e moglie… Vi avverto però che non mi interessa un fico secco di conquistarvi”.
Fu proprio a partire da questo film che il mondo delle censure “amorose” prese piede, “Da quel momento, per decenni i registi di Hollywood furono incredibilmente astuti nel rappresentare le storie d’amore senza nudi, scene di torrida passione, linguaggio volgare o situazioni apertamente allusive. I film non potevano né mostrare né alludere al sesso consumato tra coppie non sposate. E persino le coppie sposate venivano mostrate in due letti separati, in quelli che furono soprannominati: i letti gemelli di Hollywood” (Robert Marich).
L’amore ha avuto la sua storia tragica fin dai tempi antichi e nel cinema come nel teatro non è stato da meno, ma il mondo continua a girare proprio grazie a questo sentimento, quindi, nessun film, nessuna censura, e nessun uomo o essere vivente su questa terra potrà fermarlo. Nelle pellicole è sempre esistito e per sempre rimarrà impresso.





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